Ci trovavamo di fronte a Itaca. “ Si informano i signori passeggeri che lo sbarco nel porto di Patrasso è previsto alle ore 14:00”, annuncia la solita voce femminile degli avvisi ufficiali.
Era tutto vero: un gruppo di 14 ragazzi veronesi, abituati a conoscere la Grecia soltanto sulle pagine dei libri, avrebbero “toccato con mano” i luoghi raggiunti per anni solo attraverso il filtro della fantasia. Ed ecco che un semplice traghetto della Minoan lines poteva diventare per un momento la nave dei Feaci che riportò a Itaca Ulisse.
Eravamo all’ inizio del v anno di scuola: le paure erano tante e grande la responsabilità che ci assumevamo nell’ assentarci da scuola 12 giorni. Ma bastavano i sorrisi dei nostri compagni di viaggio e le parole entusiastiche della ricercatrice che ci ha accompagnato tutto il tempo per farci capire che quella che stavamo intraprendendo sarebbe stata un’ esperienza indimenticabile…e così è stato. Per questo troviamo una certa difficoltà nell’ esprimere a parole e attraverso un discorso logico e completo il turbinio di ricordi che si trovano dentro il cassetto chiamato Grecia 2007.
Tutto cominciò nel Maggio scorso, quando alcuni professori ci hanno riferito dell’ opportunità di partecipare all’ iniziativa “Antica Messene”. Si trattava di un progetto composto di due momenti: il primo consisteva in un ciclo di 5 conferenze dal titolo “ Messene e la Messenia dall’ Antichità alla Serenissima” tenutesi tra Aprile e Maggio; il secondo nell’ attività di ricerca, catalogazione, rilievo e scavo presso il sito archeologico nel mese di Settembre.
A prepararci su quello a cui saremmo andati incontro sono stati la prof.ssa Claudia Antonetti, docente di Storia Greca all’ Università Cà Foscari di Venezia; Damiana Baldassarra, dottore di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell’ Antichità e del Vicino Oriente della stessa Università; il prof. Andrea Nanetti, docente di Storia di Venezia in Età medievale dell’ Università degli Studi di Bologna. Nel corso degli incontri gli esperti si sono alternati presentando ciascuno il proprio settore di competenza. Particolarmente efficace è stata poi la lezione del prof. Petros G. Themelis che, oltre ad essere docente ordinario di Archeologia Classica all’ Università di Creta, è direttore del Centro Archeologico di Studi Messenici di Atene.
Così il 19 Settembre eravamo pronti per passare alla “fase 2” che avrebbe avuto luogo non più in un chiuso e freddo palazzo veronese, ma sotto il cielo caldo e luminoso della Messenia. Noi cinque studentesse del Liceo "G.Cotta" di Legnago (Verona), accompagnate dalla prof.ssa Chiara Giacometti ci siamo aggregate a sette studenti del liceo “G.Fracastoro” di Verona guidati dal prof. Giandomenico Sergio e dal loro formidabile preside Marcello Schiavo. Al porto di Ancona ci saremmo uniti a Damiana Baldassarra, che avevamo già avuto modo di conoscere nel ciclo di conferenze di Maggio. Durante i dodici giorni questa giovane ricercatrice si è dimostrata non solo una grande esperta e appassionata archeologa, ma anche una simpatica compagna di avventure.
Dopo un viaggio intenso durato due giorni, in cui abbiamo sperimentato ben quattro mezzi di trasporto (treno-bus-traghetto-pulmino), siamo arrivati ad Akrogiali (Kalamata) dove ci attendeva il nostro residence “Ifigenia”. Vista l’ insegna ci guardiamo perplessi: qualcuno di noi forse dovrà essere sacrificato “perché sia concessa alla flotta fausta e felice partenza”?! (1. continua)
Giulia Pasqualin III B e Marta Meneghello III C Liceo Classico "G.Cotta" di Legnago