LICEO SCIENTIFICO "GIROLAMO FRACASTORO" VERONA:parlano i protagonisti






Nell’ambito dell’attività culturale promossa dal nostro istituto “Venezia,la Grecia e l’Oriente tra presente e memoria del passato" – (legami storici, linguistici e culturali), anche quest’anno partirà il progetto “Antica Messene” appunto alla sua seconda edizione. Un progetto formativo e di orientamento, che ha come obiettivo la riscoperta e la valorizzazione, anche in prospettiva europea e quindi interculturale, delle influenze reciproche tra l’Italia antica e gli antichi Stati Italiani, in particolare la Repubblica di Venezia, e la civiltà ellenica, sotto il profilo sia storico e archeologico (la Messenia antica e l’Achaia, la Morea veneta), sia linguistico (la Serenissima e il greco). Esso vede coinvolti studenti del triennio di alcuni Licei veronesi in rete, ad indirizzo classico e scientifico per i quali è prevista una prima fase di partecipazione ad un ciclo di seminari tematici e una seconda fase comprendente attività di studio e ricerca nel Peloponneso: catalogazione, rilievo e scavo archeologico nel sito dell’antica Messene (Mavromati, Ithomi, Peloponneso). La passata edizione, realizzata lo scorso anno scolastico 2006-2007, ha visto lo svolgersi del ciclo di conferenze “Messene e la Messenia dall’antichità alla Serenissima” con la partecipazione dell’Università Cà Foscari di Venezia-Dipartimento di Scienze dell'Antichitàe del Vicino Oriente: Claudia Antonetti (Coordinatore Scientifico del progetto) Professore ordinario di Storia Greca, Damiana Baldassarra Dottore di ricerca in Storia antica; l’Università di Bologna Sede di Ravenna: Andrea Nanetti Professore incaricato di Storia di Venezia in età medievale; l’Università di Creta-Dipartimento di Storia e Archeologia: Petros Themelis Professore di Archeologia Classica, direttore del Centro Archeologico di Studi Messenici di Atene e direttore degli scavi dell’antica Messene. All’attività di scavo e di studio del territorio messenico hanno partecipato 12 studenti tra il nostro istituto e il Liceo Classico “G.Cotta” di Legnago nel mese di settembre 2007.

Contestualmente è stato avviato anche quest’anno all’interno del nostro liceo, un corso di neogreco che, con il contributo dell’ANSAS Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica del Veneto, vede coinvolti docenti e studenti non solo direttamente interessati al progetto. Referente del progetto "Antica Messene" è il prof. Giandomenico Sergio docente di Disegno e Storia dell’arte del liceo Fracastoro.

Un viaggio alla scoperta dell’ Antica Grecia e….qualcosa di più










Ci trovavamo di fronte a Itaca. “ Si informano i signori passeggeri che lo sbarco nel porto di Patrasso è previsto alle ore 14:00”, annuncia la solita voce femminile degli avvisi ufficiali.

Era tutto vero: un gruppo di 14 ragazzi veronesi, abituati a conoscere la Grecia soltanto sulle pagine dei libri, avrebbero “toccato con mano” i luoghi raggiunti per anni solo attraverso il filtro della fantasia. Ed ecco che un semplice traghetto della Minoan lines poteva diventare per un momento la nave dei Feaci che riportò a Itaca Ulisse.

Eravamo all’ inizio del v anno di scuola: le paure erano tante e grande la responsabilità che ci assumevamo nell’ assentarci da scuola 12 giorni. Ma bastavano i sorrisi dei nostri compagni di viaggio e le parole entusiastiche della ricercatrice che ci ha accompagnato tutto il tempo per farci capire che quella che stavamo intraprendendo sarebbe stata un’ esperienza indimenticabile…e così è stato. Per questo troviamo una certa difficoltà nell’ esprimere a parole e attraverso un discorso logico e completo il turbinio di ricordi che si trovano dentro il cassetto chiamato Grecia 2007.

Tutto cominciò nel Maggio scorso, quando alcuni professori ci hanno riferito dell’ opportunità di partecipare all’ iniziativa “Antica Messene”. Si trattava di un progetto composto di due momenti: il primo consisteva in un ciclo di 5 conferenze dal titolo “ Messene e la Messenia dall’ Antichità alla Serenissima” tenutesi tra Aprile e Maggio; il secondo nell’ attività di ricerca, catalogazione, rilievo e scavo presso il sito archeologico nel mese di Settembre.

A prepararci su quello a cui saremmo andati incontro sono stati la prof.ssa Claudia Antonetti, docente di Storia Greca all’ Università Cà Foscari di Venezia; Damiana Baldassarra, dottore di ricerca presso il Dipartimento di Scienze dell’ Antichità e del Vicino Oriente della stessa Università; il prof. Andrea Nanetti, docente di Storia di Venezia in Età medievale dell’ Università degli Studi di Bologna. Nel corso degli incontri gli esperti si sono alternati presentando ciascuno il proprio settore di competenza. Particolarmente efficace è stata poi la lezione del prof. Petros G. Themelis che, oltre ad essere docente ordinario di Archeologia Classica all’ Università di Creta, è direttore del Centro Archeologico di Studi Messenici di Atene.

Così il 19 Settembre eravamo pronti per passare alla “fase 2” che avrebbe avuto luogo non più in un chiuso e freddo palazzo veronese, ma sotto il cielo caldo e luminoso della Messenia. Noi cinque studentesse del Liceo "G.Cotta" di Legnago (Verona), accompagnate dalla prof.ssa Chiara Giacometti ci siamo aggregate a sette studenti del liceo “G.Fracastoro” di Verona guidati dal prof. Giandomenico Sergio e dal loro formidabile preside Marcello Schiavo. Al porto di Ancona ci saremmo uniti a Damiana Baldassarra, che avevamo già avuto modo di conoscere nel ciclo di conferenze di Maggio. Durante i dodici giorni questa giovane ricercatrice si è dimostrata non solo una grande esperta e appassionata archeologa, ma anche una simpatica compagna di avventure.

Dopo un viaggio intenso durato due giorni, in cui abbiamo sperimentato ben quattro mezzi di trasporto (treno-bus-traghetto-pulmino), siamo arrivati ad Akrogiali (Kalamata) dove ci attendeva il nostro residence “Ifigenia”. Vista l’ insegna ci guardiamo perplessi: qualcuno di noi forse dovrà essere sacrificato “perché sia concessa alla flotta fausta e felice partenza”?! (1. continua)

Giulia Pasqualin III B e Marta Meneghello III C Liceo Classico "G.Cotta" di Legnago












Il primo giorno di permanenza ci hanno condotti di buon mattino all’ area archeologica di Messene, risalente al IV secolo a.C; qui il prof. Themelis ci ha dato il benvenuto e ci ha portati alla scoperta del sito di scavo; quest’ area è una delle più vaste di tutta la Grecia: la sua superficie di 33000 mq ospita vari edifici di diverse epoche. Tra di essi spiccano per importanza il teatro, il tempio di Zeus Itomatha, il tempio di Asclepio (dio della Medicina), il grande stadio in cui si esibivano gli atleti, affiancato dal ginnasio (la palestra) e il bouleuterion, luogo di riunione e assemblea.(2.continua)








Già dal secondo giorno abbiamo iniziato l’attività di scavo con vanghe e cazzuole assieme ai veri archeologi: mentre un gruppo di noi aiutava due restauratrici che lavoravano su un pavimento di età romana (III secolo d.C.), gli altri si occupavano di un complesso di tombe di epoca cristiana (VI-VII secolo d.C.). Il pavimento romano (su cui sonnecchiava perennemente un micione di nome Gatully) presentava una decorazione a mosaico: il lavoro consisteva nel rimuovere, pulire e dividere per colore le tessere che poi sarebbero state riposizionate seguendo fedelmente la trama originaria. Era facile ricostruire la parte geometrica del disegno, basata sulla ripetizione di uno stesso modulo; non era al contrario altrettanto possibile dedurre l’immagine centrale del mosaico. Per lo stile della decorazione, si ritiene che il pavimento appartenesse ad una casa signorile, resta ancora aperta però l’ipotesi che si tratti di un edificio pubblico.(3. continua)





Se il lavoro da mosaicista era piuttosto sedentario e ripetitivo, lo scavo delle tombe si è rivelato movimentato e ricco di colpi di scena: le 9 sepolture da noi “profanate” hanno riportato alla luce 5 inumati, che ci hanno dato modo di sbizzarrirci con le più improbabili ipotesi sulle cause di morte.(4. continua)  









Tra i ritrovamenti, tanti frammenti di ceramica di diverse qualità e dimensioni, resti di animali e un pezzo di bronzo. Il duro lavoro sotto il sole cocente di metà settembre era allietato dai tentativi di qualche aspirante attore che si cimentava nel famoso monologo “to be or not to be” reggendo tra le mani un teschio appena estratto o dalle memorabili perle di saggezza dell’ incompreso prof. Sergio, del tipo “questo scheletro è tutto ossa!”. Il tutto, è bene precisare, fatto con la consapevolezza che comunque dovevamo rispetto ad esseri umani che ci hanno preceduto.(5.continua)









L’ultimo giorno di scavi abbiamo avuto modo di visitare il museo di Messene che ospita bellissimi esempi di scultura provenienti dal sito. Ma il nostro soggiorno in Grecia non è stato solo sudore e fatica; infatti abbiamo esplorato in lungo e in largo il territorio della Messenia giungendo fino all’estrema punta meridionale, chiamata capo Tenaro. Qui, dopo tre ore di viaggio lungo tornanti deserti, in un paesaggio quasi lunare siamo entrati in un tempietto, un tempo considerato un’entrata degli Inferi.

Tuttavia siamo concordi nel ritenere Methoni e Koroni, due fortezze di epoca veneziana (XI-XIII secolo), i luoghi che più di tutti ci hanno lasciato un segno indelebile. Inoltre, come non ricordare la nostra visita alla casa di Nestore a Pilos e la passeggiata sulle mura del paleocastro di Voidikilià, vicino all’ isola di Sfacteria, dove si è combattuta la battaglia per la liberazione dei Messeni dagli Spartani nel 425 a. C. Lungo il tragitto Damiana ci ha fatto sedere sulle pietre della grotta di Neleo, il leggendario padre di Nestore, e ci ha letto alcuni passi tratti dalle testimonianze dello storico Pausania. Indescrivibile la suggestione che abbiamo provato.

Su quelle rovine affacciate sul mare abbiamo sperimentato personalmente quell’ anelito all’ infinito che tanti scrittori e artisti hanno cercato di esprimere attraverso le loro opere. Abbiamo capito che studiare il pensiero degli Antichi, anche se può sembrare qualcosa di decomposto come i loro scheletri, in realtà è vivo in chi lo sa sottrarre al flusso del tempo.(FINE) 

Giulia Pasqualin, Marta Meneghello  III B III C Liceo Classico

"G.Cotta"Legnago

                                                                                      


















"Sensazioni"
di Elena Manica
Liceo Scientifico Statale
"G.Fracastoro" Verona

Quando mi è stato chiesto di scrivere le mie impressioni sull’esperienza vissuta a fine settembre 2007 grazie al “Progetto Antica Messene”, sentivo di avere qualcosa di troppo sfuggevole da essere impresso tramite scrittura, probabilmente a causa dell’estrema varietà di sensazioni vissute in quel contesto.

Le visite culturali, sempre coinvolgenti, nonostante la stanchezza di qualche giornata più faticosa delle altre, lo scavo archeologico di Messene, che abbiamo avuto la possibilità di conoscere più approfonditamente grazie alla preziosa disponibilità del prof. Themelis, ma anche i lunghi viaggi in macchina, durante i quali ci assopivamo volentieri sulle note sempre vivacemente uguali di Max Pezzali o sul “sound” più sonnolento (o forse solo più ricercato) tipico del repertorio musicale del prof. Sergio, e la convivenza quotidiana con un gruppo che, al termine dell’esperienza, sembrava essere veramente affiatato. I piccoli aneddoti di qualche momento apparentemente senza importanza, la curiosità e l’interesse che ci guidava nella scoperta dello scavo assolato e le tipiche pietanze greche, ripresentate ogni giorno sempre uguali a sé stesse: tutto torna alla mente se si ripensa a quei giorni, che non smettiamo ancora di ricordare spesso insieme. Mi rendo conto che abbiamo avuto la possibilità rara di “toccare con mano” concetti e metodi operativi troppo spesso riproposti solo teoricamente sui libri. Per una volta, alle pagine lucide e numerose di “Itinerario nell’Arte”, abbiamo sostituito con entusiasmo un criterio pratico, secondo il quale, dopo le dovute accortezze, eravamo noi a scavare il terreno e ad emozionarci per i reperti che portavamo alla luce, e di cui poi veniva fatta una classificazione da addetti più esperti. Abbiamo capito cosa vuol dire pulire un reperto, facendo attenzione a non rovinarlo, anche se talvolta i resti ossei erano talmente antichi e superficiali, da frantumarsi quasi in mano.  (1.continua)









Qualcuno di noi ha provato anche a fare il rilievo grafico della tomba precedentemente scavata e pulita, lavorando in coppia per le misurazioni, e ottenendo anche discreti risultati. Abbiamo sperimentato anche il lavoro più minuzioso e paziente della classificazione di tesserine musive: due gentili ragazze si sono prestate a farci vedere come si ricostruiva esattamente un disegno musivo a partire dalle singole tessere originali. Successivamente ci hanno permesso però soltanto di separare le tessere secondo il colore, dopo averle sciacquate in acqua: all’unanimità questo è stato il tipo di lavoro più monotono che si poteva fare, e, perciò, il meno entusiasmante. Ci ha dato però l’opportunità di conversare con le due ragazze, una delle quali, quella che parlava correntemente inglese, ci ha raccontato di una sua esperienza di archeologia in Australia e a Venezia, e ci ha riferito anche le sue impressioni sull’attuale situazione archeologica greca: uno scambio di vissuto che ancora una volta ha contribuito ad ampliare i nostri abituali orizzonti di riferimento. (2.continua)