Qualcuno di noi ha provato anche a fare il rilievo grafico della tomba precedentemente scavata e pulita, lavorando in coppia per le misurazioni, e ottenendo anche discreti risultati. Abbiamo sperimentato anche il lavoro più minuzioso e paziente della classificazione di tesserine musive: due gentili ragazze si sono prestate a farci vedere come si ricostruiva esattamente un disegno musivo a partire dalle singole tessere originali. Successivamente ci hanno permesso però soltanto di separare le tessere secondo il colore, dopo averle sciacquate in acqua: all’unanimità questo è stato il tipo di lavoro più monotono che si poteva fare, e, perciò, il meno entusiasmante. Ci ha dato però l’opportunità di conversare con le due ragazze, una delle quali, quella che parlava correntemente inglese, ci ha raccontato di una sua esperienza di archeologia in Australia e a Venezia, e ci ha riferito anche le sue impressioni sull’attuale situazione archeologica greca: uno scambio di vissuto che ancora una volta ha contribuito ad ampliare i nostri abituali orizzonti di riferimento. (2.continua)