"Sensazioni"
di Elena Manica
Liceo Scientifico Statale
"G.Fracastoro" Verona
Quando mi è stato chiesto di scrivere le mie impressioni sull’esperienza vissuta a fine settembre 2007 grazie al “Progetto Antica Messene”, sentivo di avere qualcosa di troppo sfuggevole da essere impresso tramite scrittura, probabilmente a causa dell’estrema varietà di sensazioni vissute in quel contesto.
Le visite culturali, sempre coinvolgenti, nonostante la stanchezza di qualche giornata più faticosa delle altre, lo scavo archeologico di Messene, che abbiamo avuto la possibilità di conoscere più approfonditamente grazie alla preziosa disponibilità del prof. Themelis, ma anche i lunghi viaggi in macchina, durante i quali ci assopivamo volentieri sulle note sempre vivacemente uguali di Max Pezzali o sul “sound” più sonnolento (o forse solo più ricercato) tipico del repertorio musicale del prof. Sergio, e la convivenza quotidiana con un gruppo che, al termine dell’esperienza, sembrava essere veramente affiatato. I piccoli aneddoti di qualche momento apparentemente senza importanza, la curiosità e l’interesse che ci guidava nella scoperta dello scavo assolato e le tipiche pietanze greche, ripresentate ogni giorno sempre uguali a sé stesse: tutto torna alla mente se si ripensa a quei giorni, che non smettiamo ancora di ricordare spesso insieme. Mi rendo conto che abbiamo avuto la possibilità rara di “toccare con mano” concetti e metodi operativi troppo spesso riproposti solo teoricamente sui libri. Per una volta, alle pagine lucide e numerose di “Itinerario nell’Arte”, abbiamo sostituito con entusiasmo un criterio pratico, secondo il quale, dopo le dovute accortezze, eravamo noi a scavare il terreno e ad emozionarci per i reperti che portavamo alla luce, e di cui poi veniva fatta una classificazione da addetti più esperti. Abbiamo capito cosa vuol dire pulire un reperto, facendo attenzione a non rovinarlo, anche se talvolta i resti ossei erano talmente antichi e superficiali, da frantumarsi quasi in mano. (1.continua)