L’ultimo giorno di scavi abbiamo avuto modo di visitare il museo di Messene che ospita bellissimi esempi di scultura provenienti dal sito. Ma il nostro soggiorno in Grecia non è stato solo sudore e fatica; infatti abbiamo esplorato in lungo e in largo il territorio della Messenia giungendo fino all’estrema punta meridionale, chiamata capo Tenaro. Qui, dopo tre ore di viaggio lungo tornanti deserti, in un paesaggio quasi lunare siamo entrati in un tempietto, un tempo considerato un’entrata degli Inferi.
Tuttavia siamo concordi nel ritenere Methoni e Koroni, due fortezze di epoca veneziana (XI-XIII secolo), i luoghi che più di tutti ci hanno lasciato un segno indelebile. Inoltre, come non ricordare la nostra visita alla casa di Nestore a Pilos e la passeggiata sulle mura del paleocastro di Voidikilià, vicino all’ isola di Sfacteria, dove si è combattuta la battaglia per la liberazione dei Messeni dagli Spartani nel 425 a. C. Lungo il tragitto Damiana ci ha fatto sedere sulle pietre della grotta di Neleo, il leggendario padre di Nestore, e ci ha letto alcuni passi tratti dalle testimonianze dello storico Pausania. Indescrivibile la suggestione che abbiamo provato.
Su quelle rovine affacciate sul mare abbiamo sperimentato personalmente quell’ anelito all’ infinito che tanti scrittori e artisti hanno cercato di esprimere attraverso le loro opere. Abbiamo capito che studiare il pensiero degli Antichi, anche se può sembrare qualcosa di decomposto come i loro scheletri, in realtà è vivo in chi lo sa sottrarre al flusso del tempo.(FINE)
Giulia Pasqualin, Marta Meneghello III B III C Liceo Classico
"G.Cotta"Legnago